Bisogna intanto ricordare che obiettivo dell’osservatorio non è analizzare la dotazione dei servizi disponibili per le bici attraverso una loro ricognizione puntuale, che ovviamente comporterebbe ben altra impostazione di lavoro.
L’intento piuttosto è invece cogliere il tasso di interesse e di percezione che gli utenti hanno dei servizi loro riservati, in particolare di coloro che, intercettando il tagliando con il QR code, hanno poi voglia di cimentarsi nella compilazione del questionario. Siccome quest’ultimo non restituisce nulla in termini di premialità, l’utente potrebbe anche essere poco invogliato a partecipare. Inoltre vi è un solo tagliando presente in ogni stabilimento, il che potrebbe tradursi anche in una debole visibilità.
Nonostante detti fattori, non certo punti di forza, a poco più di una settimana dal lancio dell’iniziativa sono stati compilati oltre 60 questionari, con risultati che nel tempo saranno meglio valutati.
Ad esaminare qualche dato, come si nota dai grafici che seguono, si può affermare che appena poco più dell’11% si sposta con una bici a pedalata assistita, dato che potrebbe fare il paio con il 77% di utenti che hanno paura del furto del mezzo. Quindi, tutti con le bici muscolari, ma non si sa quanto di qualità o meno.
Poco meno del 5% ha una bici a noleggio, nessuno usa mezzi in sharing, cosa che azzererebbe ovviamente la paura del furto, e tutti gli altri si muovono con una bici di proprietà (dato interessante se un domani si volesse definire l’entità del parco bici esistente in città).
Quasi l’87% afferma di aver trovato rastrelliere a disposizione, ma poi solo il 65% vi ha parcheggiato la bici, forse trovandole “over booking” e ripiegando quindi su pali e alberi.
Il redemption rate attuale vede una leggera prevalenza del genere maschile.